giovedì 7 novembre 2013
di Michele Giuliano
La nuova annualità della Formazione siciliana presenta rigidi tagli al
personale a causa delle irregolarità sulle spese. I sindacati chiedono
un tavolo di concertazione ma i corsi continuano ad essere inutili al
lavoro e costosi.
PALERMO - La crisi della Formazione professionale in Sicilia assume contorni drammatici. Sarebbero, secondo i sindacati, 2.525 gli esuberi di lavoratori a causa della crisi del settore che ha portato a revoche di accreditamento degli enti per irregolarità e tagli alla spesa.......
A questi numeri bisogna aggiungere i 1.780 lavoratori degli Sportelli multifunzionali, per i quali è stata trovata una soluzione tampone per soli 6 mesi con l’affidamento del servizio in house providing al Ciapi di Priolo,
e la crisi della filiera dell’obbligo (circa 1.800 operatori
coinvolti), che non percepiscono la retribuzione da circa 20 mesi e che
non hanno, ancora ad oggi, certezze sull’avvio delle attività. Il grido
d’allarme arriva da Giovanni Migliore, segretario Cisl
Scuola in Sicilia con delega alla Formazione, che fornisce i dati della
vertenza della Formazione professionale per chiedere che vengano
accelerate le soluzioni e frenare l’emorragia di posti.
Migliore chiede al governo regionale di “trovare una soluzione immediata
per i lavoratori licenziati o a rischio anche attraverso soluzioni
temporanee e transitorie come l’assegnazione al Ciapi di Priolo,
attraverso la ricollocazione negli altri enti che operano nella seconda
annualità o anche attraverso un percorso di riqualificazione finanziato
dal Piano Giovani”.
Nel contempo la Cisl scuola ritiene che non è più rinviabile un
confronto fra Regione e sindacati per la gestione degli esodi del
personale che ha maturato i requisiti e ciò consentirebbe non solo di
sfoltire la platea degli addetti del settore, ma anche di dare una
risposta ai lavoratori coinvolti dallo stato di crisi.
“Nonostante le scelte di chiusura dell’albo regionale al 31
dicembre 2008 e il ricorso al Ciapi di Priolo per la gestione delle
emergenze – aggiunge Migliore - si rischia la carneficina sociale per i
lavoratori di un settore ormai collassato. Non si possono lasciare i
lavoratori nel baratro e, quindi, chiediamo alla Regione il pagamento
subito di tutti gli stipendi arretrati, passando immediatamente ad un
confronto serio e strutturato per definire in pochi giorni le soluzioni a
tutte le emergenze”.
Da sottolineare che ancora ci sono delle incertezze su questi anche
abbastanza sostanziali, come ad esempio i decreti di finanziamento
necessari per l’avvio delle attività formative: “Se ci sarà un unico
decreto, come da noi proposto, - spiega la Uil Scuola - o per ente lo
sapremo prossimamente.
Ne sapremo di più anche sulla procedura di registrazione del o dei
provvedimenti posti che ancora i funzionari non sono del tutto certi
sul percorso da intraprendere. Se sarà quella classica da Fse i tempi
di registrazione saranno più lunghi in quanto, il controllo di merito
spetta alla Corte dei Conti; se non sarà quella Fse si eviterà un
passaggio e il controllo sarà esercitato dalla Ragioneria
dell’assessorato”. Anche i sindacati quindi non sono in grado di dare
risposte ancora certe proprio perché dalla Regione non ne arrivano. Il
nuovo anno che si affaccia non appare per nulla sereno.
Nelli Scilabra: “Solo 384 i licenziamenti legati ai tagli” e saranno riassorbiti
L’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra
fa una precisazione sui dati diffusi riguardo ai licenziamenti:
“Soltanto 384 - sostiene l’assessore - sono provocati dalla riduzione
dei finanziamenti agli enti stabiliti nel corso della programmazione di
giugno. E saranno tutti riassorbiti da altri enti oppure confluiranno al
Ciapi per l’intero anno formativo”. Gli altri 2.141 lavoratori dati in
esubero, secondo l’assessore, sono una responsabilità del precedente
governo regionale e riguardano i dipendenti degli enti che, due anni fa,
non hanno ricevuto le commesse dell’Avviso 20. Un’altra tranche
riguarda i dipendenti di quegli enti che, pur avendo ricevuto le
commesse, non sono riusciti a coprire i fabbisogni di spesa. Tra gli
esuberi che l’assessore non riconosce come responsabilità dell’esecutivo
in carica ci sono i dipendenti ai quali il suo assessorato ha
recentemente revocato l’accreditamento a causa dei casi giudiziari con
rilievi penali che li hanno riguardati. “Sto effettuando controlli
incrociati sugli enti - spiega l’assessore – per capire chi ha margine
per poter assorbire i dipendenti in esubero e sono pronta a escludere
dal finanziamento coloro che, alla luce delle verifiche, si scoprirà che
hanno dichiarato dati falsi”.
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